Cosa sono le piante officinali?
I principi attivi e il loro utilizzo per fini terapeutici o preventivi
L’espressione pianta officinale rinvia alle lontane officine degli speziali antenate dei moderni laboratori farmaceutici. In questi luoghi si lavoravano tutti i principi attivi contenuti nelle specie vegetali, arbusti, fiori e semi per ottenere unguenti, oli e profumi preziosi, prodotti cosmetici e medicamentosi.
La valenza delle specie vegetali è nota sin dai tempi più remoti: si fa riferimento alla “sapienza dei doni delle piante” negli scritti Egizi e poi nei testi del V secolo a.C. in Grecia. Fu però Dioscoride, botanico greco vissuto sotto Nerone, che scrisse il primo trattato di botanica farmacologica della storia antica, il De Materia Medica, osannato poi da Dante come “buon raccoglitor delle qualità delle erbe”.
Approfondiamo insieme in che modo oggi possiamo godere dei benefici delle erbe officinali, quali sono i fini terapeutici o preventivi di una pianta medicinale, e come possiamo utilizzarle al meglio per godere a pieno della ricchezza delle miscele.
Di cosa parleremo
Piante officinali: definizione
Un tempo veniva definita pianta officinale ogni erba, specie annuale o perenne le cui parti aeree erano verdi e di consistenza non legnosa, e ogni pianta, arbusto e albero impiegate nelle officine degli speziali. Gli antesignani dei laboratori farmaceutici padroneggiavano le tecniche di lavorazione delle piante, le numerose procedure di preparazione per oli, unguenti di ogni sorta, profumi, miscele e realizzavano rimedi cosmetici per il benessere quotidiano o medicamentosi per fini terapeutici o preventivi.
Ancora oggi le erbe dimostrano di essere una famiglia numerosissima utilizzata per preservare la salute e il benessere di chi ne comprende a pieno il valore. Le troviamo impiegate come piante aromatiche in cucina per insaporire gli alimenti, oppure lavorate con procedure chimiche per la produzione di liquori, di integratori alimentari nutraceutici, cosmetici, farmaci e numerosi prodotti per la casa.
La pianta medicinale nell’accezione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) equivale a quella che “contiene in uno o più organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi o che sono precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche usate per la preparazione di sostanze attive dal punto di vista farmacologico”.
Principi attivi
Le piante medicinali hanno un’azione curativa per merito dei principi attivi. Questi sono di varia natura. A livello puramente chimico, essi concernono le classi degli alcaloidi, delle gomme, degli eterosidi, dei tannini, degli enzimi e delle vitamine, delle mucillagini.
Vi sono poi gli oli essenziali, le resine, balsami e gommoresine, utilizzati nella preparazione di cosmetici, profumi, bevande e generati dalle piante per richiamare gli insetti (ad esempio le api per l’impollinazione) o respingere i predatori.
Approfondiamo i principi attivi principali:
Oli essenziali ovvero i principi contenuti in una pianta officinale o pianta medicinale. Si ottengono per distillazione delle piante aromatiche. Sono sostanze fortemente volatili impiegate per uso sia interno che esterno e possono essere assunti sotto varie forme: respiratoria, vaginale, rettale e digestiva. Non solo correggono i nostri piccoli disturbi ma spesso hanno fini terapeutici o preventivi creando un equilibrio perfetto nel benessere psicofisico dell’organismo.
I tannini vengono invece estratti da radici, foglie e semi, frutti. Hanno proprietà astringenti, utilizzati anche per la cura di gonfiori, infiammazioni esterne quali emorroidi, e per uso interno per le gastro-enteriti. È bene ricordare che per la loro composizione chimica i tannini sono difficili da digerire. Li possiamo trovare comunemente nella frutta quale l’uva, mirtilli, nel tè, nel cioccolato e in alcune erbe.
Gli amari: sostanze utilizzate per aumentare l’emissione di succhi gastrici e aiutare la digestione. Prevalentemente vengono realizzati con base alcolica.
Gli amidi: derivano dalla trasformazione dello zucchero, ve ne sono di diversi tipi utilizzati come supporto ad altri principi attivi visto il loro alto grado di digeribilità. Ricordiamo ad esempio quello estratto dall’Oryza sativa, un amido di riso emolliente, lenitivo e addolcente indicato per i più piccoli o le pelli delicate.
I glucosidi: Sono dei composti chimici complessi contenuti nei vegetali. Bisogna utilizzarli con cautela perché alcuni sono velenosi. I glucosidi sono impiegati per problemi e affezioni cardio respiratorie ma sempre sotto controllo e prescrizione medica.
Gli alcaloidi: la loro origine è per lo più vegetale, sono dotati di valida finalità farmacologica e terapeutica. Agiscono prevalentemente sul sistema nervoso: hanno effetti eccitanti e deprimenti e per questo devono essere impiegati con cautela. Fanno parte del gruppo alcaloide sostanze come l’efedrina, la codeina e la morfina.
Le mucillagini nelle piante si concentrano nei semi, a contatto con l’acqua hanno la peculiarità di gonfiarsi e diventare viscose, per questo motivo sono utilizzate come rimedio lassativo con effetti prebiotici (es. fibra di Psyllium pura).
Le saponine: pochi sanno che centinaia di piante contengono saponine, sono spesso impiegate per formare soluzioni colloidali acquose schiumeggianti o come emulsionanti.
Fini terapeutici o preventivi
Il termine officinale è esclusivamente procedurale, indica tutte quelle piante presenti negli elenchi ufficiali come impiegabili dalle officine farmaceutiche: questo a prescindere dal fatto che le piante in questione abbiano o meno proprietà di tipo medicinale.
Quando invece si impiega l’accezione pianta medicinale ci si riferisce a quelle piante che contengono sostanze utilizzabili immediatamente a fini terapeutico o preventivi e come precursori in emisintesi che conducono a sostanze attive. Ne consegue che quindi oggi giorno una pianta possa essere ritenuta officinale in un paese e non in un altro, a seconda delle regolamentazioni, ma sarà da considerare una pianta medicinale a prescindere dai regolamenti.
In merito alle piante medicinali propriamente tali, vale la definizione proposta nel 1980 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): “ogni vegetale che contenga, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi”.
Oggi l’impiego oculato di piante medicinali permette di evitare terapie aggressive con i relativi effetti collaterali, ma è bene ricordare che la sapienza delle specie vegetali può essere impiegata anche per curare lievi disturbi, per prevenire malesseri psicofisici, come coadiuvanti insieme altri tipi di terapie e per il mantenimento dello stato ottimale di benessere raggiunto.
Piante officinali: quali sono?
Le piante officinali sono quelle piante che possono essere impiegate sia nella produzione di sostanze medicinali, sia quelle aromatiche e da profumo. Si tratta di specie vegetali sia spontanee e coltivate impiegate per numerosi scopi: medicinale, fitoterapico, erboristico, liquoristico, aromatizzante, igienizzante, cosmetico.
Un ampia varietà di erbe e impieghi che in ogni località vanta tradizione e colture differenti. Non stupiamoci quindi se nell’elenco completo delle piante officinali italiane magari compaiono alcune assenti nelle liste di altri paesi.
Elenco e varietà principali: Aloe vera A, Acerola, Achillea Millefoglie, Ananas gambo, Artemisia annua, Artiglio del diavolo, Angelica, Arnica, Bardana, Borragine, Betulla, Biancospino, Camomilla, Calendula, Carciofo, Cardo Mariano, Centella asiatica, Damiana, Echinacea, Edera, Elicriso, Equiseto, Fieno Greco, Finocchio, Fucus, Fumaria, Genziana, Ginkgo Biloba, Ginseng, Guaranà, Gymnema, Goji Bacche, Gramigna, Jiaogulan, Iperico, Ippocastano, Lavanda, lampone, Liquirizia, Luppolo, , Melissa, Menta, Macha, Malva Mirtillo, Neem, Ortica, Papavero, Passiflora, Psillio, Rhodiola Rosea, Ribes Nero, Rosa canina, Salice Sambuco, Sedano, Tarassaco, Tiglio, Tea Tree, Uva Ursina, Valeriana, Vite rossa.
Approfondiamo alcune erbe con le loro proprietà:
La Menta appartiene alla famiglia delle Lamiaceae se ne utilizzano le foglie e le sommità fiorali. La menta mostra numerose proprietà terapeutiche quali il fungere da espettorante, digestivo e carminativo (aiuta l’espulsione dei gas intestinali). Inoltre il mentolo può essere usato come anestetico naturale.
L’Eucalipto è una pianta che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae. Da sempre utilizzato per la sua proprietà antifungina, balsamica, espettorante, ma anche come fluidificante delle secrezioni catarrali dell’apparato respiratorio e come ottimo sedativo per la tosse. L’olio essenziale di eucalipto è impiegato come antibatterico contro Escherichia coli, Staphylococcus spp, Pseudomonas, Hemophilus influenzae.
La Camomilla Matricaria Recutita è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Asteraceae. Padroneggiata sin dall’antichità per le sue notevoli caratteristiche sedative e calmanti, è indicata anche per trattare i disturbi gastrointestinali minori e per migliorare situazioni infiammatorie delle mucose.
La Calendula officinalis concerne la famiglia delle Composite. Un tempo chiamata “erba d’oro di Maria” è da sempre adoperata come antispasmodico e antinfiammatorio, per ridurre i dolori mestruali, attenuare i fastidi della colite e trattare scottature ed eritemi cutanei.
La Melissa officinalis è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Labiateae. Le proprietà principali sono antispasmodiche e antinfiammatorie. I preziosi oli essenziali che contiene vengono impiegati nella cura di disturbi quali dolori mestruali, coliti, emicranie, insonnia lieve e tachicardia.
Quali sono le proprietà curative riconosciute delle piante officinali?
La sapienza della natura ci viene in soccorso con erbe e piante officinali dai fini terapeutici e preventivi portentosi. Scopriamo insieme alcune erbe officinali le cui proprietà curative sono riconosciute sin dall’antichità.
Proprietà delle piante ai fini terapeutici
La fitoterapia è un metodo basato sulle proprietà terapeutiche di estratti naturali, specie vegetali o erbe medicinali volta a curare le malattie. Essa riconosce l’evidenza scientifica ad alcune erbe, difatti alcuni estratti fitoterapici rientrano nella categoria dei farmaci e vengono prescritti come tali anche se hanno minori effetti collaterali rispetto alle preparazioni chimiche.
In passato i rimedi tradizionali si fondavano su preparazioni grossolane che utilizzavano le piante medicinali in quanto tali senza estrarne i princìpi attivi. Più tardi, con l’avvento della moderna fitoterapia furono selezionati e ricavati estratti purificati così che i principi attivi fossero più mirati e concreti nella risoluzione delle problematiche. Tra gli esempi lampanti dell’antico utilizzo delle piante a fini terapeutici ricordiamo bevande all’Anice Stellato ricco di proprietà spasmolitiche, o quelle al Cardo Mariano impiegato per agevolare le funzionalità epatiche.
Proprietà curative delle erbe e piante officinali
Le erbe e piante officinali ovvero fitoterapici derivanti da foglie, semi, radici, corteccia sono un ottimo modo per curarsi in modo naturale rispettando il proprio organismo. Vi è grande affinità organica tra le specie contenute nelle sostanze vegetali e il nostro corpo, gli effetti secondari e collaterali sono minimi e la loro biodisponibilità dei principi attivi è ampia. Curarsi con la fitoterapia risulta, alla luce degli studi e delle verifiche approfondite, molto sicuro e funzionale rispetto al passato. Tra le proprietà curative delle erbe e piante officinali possiamo ricordare la Liquirizia le cui proprietà toniche la rendono una valida alleata per contrastare la pressione bassa. Il Sambuco che con le sue bacche e fiori ci aiuta a combattere le allergie, gli eczemi e i virus.
Proprietà preventive presenti nelle erbe e piante
Erbe e piante se impiegate nel giusto modo determinano un rallentamento, la scomparsa o l’insorgere di alcune patologie. L’erboristica è oggi una scienza fondata su studi e ricerche molto accurate e attendibili che ha migliorato la vita di chi ne fa uso.
L’Anice verde per esempio si è rivelato un alleato importante per contrastare agenti patogeni nocivi per la salute dell’apparato respiratorio. L’Astragalo con le sue proprietà immunostimolanti può prevenire alcuni problemi connessi all’influenza, così come l’Echinacea dalle preziose proprietà antivirali e immunostimolanti. O anche il Tea tree oil in grado di prevenire le infezioni delle vie respiratorie. Per evitare i ristagni di liquidi e sfruttare le proprietà sia diuretiche che depurative della natura consigliamo miscele a base di: Ortica, Tarassaco, Thè verde, Semi di finocchio.
Piante officinali: le proprietà benefiche su corpo e mente
Le piante officinali possono aiutarci a trovare la centratura del nostro organismo e farci riscoprire un equilibrio inimmaginato tra corpo e mente. Pensieri costanti, preoccupazioni assillanti, cattive abitudini alimentari, pesanti responsabilità lavorative ci inducono a irritabilità e ripercussioni fisiche. Un sapiente utilizzo dei rimedi naturali può ridurre o prevenire la suscettibilità, i disturbi digestivi, la tachicardia, lo stato di ansia o la mancanza di vitalità. Impiegare oli essenziali, utilizzare un integratore naturale, sorseggiare una tisana con la miscela giusta può allentare le numerose tensioni tra il corpo e la mente e rafforzare le nostre difese immunitarie.
La salute del tuo corpo e del sistema immunitario
È possibile rafforzare la salute del nostro corpo e del sistema immunitario, con effetti anti-age globali, attraverso le erbe che rafforzano l’attività degli anticorpi. Elenchiamo alcune tra le erbe dalle proprietà benefiche utilizzate come rimedi naturali:
L’Echinacea dotata anche di proprietà batteriostatiche e antivirali. Essa potenzia l’azione dei globuli bianchi e rafforza la vitalità dell’organismo.
Il Ginseng siberiano è indicato per le persone con la tendenza ad ammalarsi facilmente. Può essere preso sotto forma di tisana, soluzione alcolica o di capsule.
Il Neem già impiegato nella medicina ayurvedica (corteccia, semi, radici e foglie) è un potente tonico immunitario che giova tantissimo alle vie respiratorie.
Il Tea tree fa parte della famiglia delle Mirtaceae. Dalle sue foglie si estraggono oli essenziali ad azione antivirale, antifungina e antibatterica. Previene le influenze stagionali e molte infezioni delle vie respiratorie.
Piante ed Erbe officinali: come si usano in erboristeria?
In erboristeria esistono moltissimi tipi di preparazioni a base di piante officinali ed erbe da acquistare sotto forma di infusi, decotti, macerati, pulvaroma, preparati in polvere e liquidi.
Approfondiamo come si usano nella pratica in erboristeria:
I macerati si ottengono facendo appunto macerare in una tazza piena di acqua fredda, 1 cucchiaio della droga spezzettata per circa due ore e dopo si filtra il tutto e il risultato si beve. Si consiglia di berne circa tre tazze al giorno di solito.
I preparati in polvere si trovano sempre in erboristeria già confezionati in capsule o in compresse-tavolette.
La polvere deriva o da metodi estrattivi o per semplice triturazione delle erbe. Queste preparazioni possono contenere o meno eccipienti.
I preparati liquidi sono rappresentati, in linea di massima, da estratti idro-alcolici, dai macerati glicerici, dalle tinture madri e dai succhi di pianta fresca.
La scelta della preparazione è soggettiva, per esempio l’assunzione di una capsula è più comoda e veloce rispetto alla preparazione di un infuso. Ma molti preferiscono sorseggiare con tutta calma le profumate miscele di erbe.
Piante officinali: ottime tisane per il benessere
In qualunque erboristeria si può affermare di certo che le tisane siano le protagoniste indiscusse. Queste vantano un’origine antichissima, il primo ad utilizzare il termine fu Ippocrate che impiegava per realizzarle solo l’orzo. Dall’800 in poi, anche col diffondersi della cultura orientale e delle giapponeserie, ebbero un boom: si moltiplicarono le ricette e le erbe impiegate nei rituali da salotto.
Il termine tisana indica sostanzialmente un prodotto costituito da uno o più droghe: in genere vi è una pianta principale di cui si vogliono sfruttare al massimo le proprietà, ed altre secondarie adiuvanti col compito di potenziarne l’azione.
Utili per la stagione primavera
Le tisane possono rendere il passaggio alla bella stagione meno traumatico e più soft. In primavera si può ridurre la spossatezza dell’innalzamento improvviso delle temperature, e lo stress accumulato nei mesi freddi, con l’azione detossinante della Betulla. Questa erba determina la corretta azione depurativa dell’organismo. Ricordiamo anche il Tarassaco che ci viene in soccorso per depurare il fegato e far svolgere a pieno le funzioni epatiche.
Utili per la stagione calda in estate
Vi sono delle bevande ideali per combattere la spossatezza che sopravviene con l’arrivo del caldo e l’accumulo di stress. Le migliori tisane da sorseggiare anche fredde sono a base di Menta piperita per rinfrescarsi, con Ortica, Achillea e Liquirizia per depurarsi con gusto. Molto consigliate anche le tisane a base di Centella asiatica che aiutano a drenare i liquidi e alleggerire le gambe.
Utili per i malanni di stagione dell’autunno
In autunno il nostro corpo ha bisogno di uno stimolo positivo che agisca sul sistema immunitario e sul tono dell’umore. Consigliamo il drenaggio del sistema linfatico e una depurazione profonda con l’ausilio della Betulla, l’azione benefica antinfiammatoria della Malva, e validi immunostimolanti quali l’Echinacea e Sambuco.
Utili per superare indenni il periodo freddo dell’inverno
Nel freddo inverno si ha bisogno di una coccola in più: le giornate hanno poche ore di luce e sono stressanti. Lo stress ossidativo apre la strada a virus e batteri, dobbiamo quindi preservare il nostro benessere quotidiano con tisane di Gramigna, Tarassaco e fiori di Borragine, sorseggiare decotti di Zenzero e Curcuma. Se abbiamo bisogno di liberare vie aeree utilizziamo miscele di Eucalipto, Timo e Tiglio.
Piante officinali: miscele
Ogni tisana o pulvaroma è studiata in modo da offrire una risposta ai piccoli problemi di salute quotidiani. Le miscele, una coccola per l’organismo, devono essere preparate da mani sapienti di erboristi, naturopati e grandi conoscitori della fitoterapia per evitare effetti nulli o indesiderati connessi a errati dosaggi o interazioni tra erbe. Ad ogni tisana o pulvaroma corrispondono degli specifici obiettivi di salute: dalla depurazione e al drenaggio, alla ricerca del relax, al bisogno di migliorare il proprio traffico intestinale, rinforzare il sistema immunitario e così via.
Miscele da tisana in bustina e filtro
Le miscele che compongono gli infusi o le tisane possono essere degustate attraverso la comoda bustina che è predosata oppure nel modo più antico sotto forma di pulvaroma (una polvere grossolana come da antica tradizione erboristica) poi da filtrare col colino. In queste miscele vengono inserite le parti più tenere della pianta, quali i fiori e le foglie, per far sì che ci sia un rilascio in acqua più rapido dei principi attivi.
Infusi e decotti con le piante officinali: eseguire le ricette
Sebbene a colpo d’occhio sembrino uguali gli infusi e decotti utilizzano una forma di estrazione dei principi attivi differente. Questo perché alcune erbe rendono al meglio con una procedura e meno con l’altra.
Nell’infuso fiori e foglie rimangono in macerazione in acqua bollente per un tempo di circa 7-10 minuti, con la tazza coperta da un piattino per evitare dispersioni. Poi si filtra e si consuma subito per eludere ossidazione eccessive.
I decotti sono rimedi naturali che si preparano con bacche, cortecce e radici (ovvero le parti più dure e coriacee della pianta) per questo hanno bisogno di bollire nell’acqua più a lungo così che i principi attivi si liberino bene. Calcolate circa 50 gr di pianta per ogni litro d’acqua.
Il tempo di ebollizione di solito è di 10 minuti con conseguente attesa di ulteriori 10 minuti per intiepidimento della miscela con contenitore coperto. Per far sì che i decotti esprimano al meglio la loro azione da rimedi naturali evitiamo che si ossidino bevendo quanto prima.
Piante officinali: la storia
Le erbe officinali hanno accompagnato l’uomo sin dall’antichità. Tra le fonti più antiche che le citano vi è il papiro di Ebers del 1500 a.C. in cui si evince che lo studio delle piante, in particolare di tipo aromatico, era noto agli Egizi che le impiegavano con maestria per la mummificazione.
Nei testi del medico greco Ippocrate si parla di alimenti liquidi che fanno bene, e in quelli botanici di Teofrasto e di Dioscoride si intende per botanica la farmacologia dell’antichità.
Già nel I secolo d.C. a Roma vennero creati gli orti medicinali che si fondarono sul perfezionamento del sapere medico greco grazie alle intuizioni di Galeno. Questi fu il primo a scrivere di dietetica scientifica, intesa come terapia attraverso l’uso di frutta, verdura e piante officinali per il benessere del corpo.
Con gli Arabi nel Medioevo venne inventato l’alambicco, che permise poi la scoperta dell’alcol derivata dalla distillazione di erbe officinali e medicinali. Fu questo popolo ad organizzare la prima farmacopea, ovvero gli elenchi con descrizioni di ricette fornite di dosaggi, e composizioni chimiche per ottenere risultati provati.
Scambi commerciali nella Storia dei Popoli
Tra l’XI e il XIII sec., e ancor di più col Rinascimento e la scoperta del Nuovo Mondo, accrebbero gli studi sulle erbe officinali, erbe medicinali indigene ed esotiche.
Con l’intensificarsi degli scambi commerciali, vennero redatti i primi testi farmaceutici da alcuni studiosi, in cui confluirono tutte le teorie greche, romane e arabe, aggiornate sia nella spiegazione che delle operazioni di triturazione e conservazione.
La Botanica intesa solo come scienza fondata sullo studio delle piante nacque agli inizi del ‘500, grazie alle scoperte geografiche, gli scambi commerciali e all’introduzione della stampa. Si diffusero infatti i primi erbari disegnati, un vero punto di riferimento per scienziati e medici per diversi secoli.
La prima creazione di una molecola in laboratorio, a partire da un principio attivo presente in un erba officinale, segnò la nascita della chimica farmaceutica moderna. L’esempio più importante è lo sviluppo per sintesi dell’aspirina, ottenuta nel 1899 partendo dal principio presente nell’erba medicinale Spirea originaria dell’asia orientale.
Oggi, dopo lo sviluppo senza sosta dell’industria chimica farmaceutica è ritornata per fortuna la consapevolezza dell’importanza dei rimedi naturali più affini all’organismo e meno carichi di effetti collaterali per la salute.
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Il Mirtillo Erboristeria
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